miércoles, 10 de junio de 2009
Fulvio Tornese a Barcelona
FULVIO TORNESE
“TE ENCONTRARÈ”
Personale di pittura
DAL 16 AL 29 GIUGNO
Galleria RED03
Sant Antoni dels Sombreres 5
BARCELLONA (SPAGNA)
“Ti troverò dice quell’uomo che brancola nella nebbia. L’atmosfera è confusa, irreale, dalla misteriosità palpabile”. Ed è proprio in questo cammino impervio che si avventura la nuova fase della vita artistica di Fulvio Tornese, che si inaugura con una mostra personale nella Galleria Red 03 di Barcellona, Spagna, curata da Marcela Jardòn, con la direzione artistica di Carla Pinto. Protagonista di questo studio è un uomo le cui forme e proporzioni superano i limiti dell’equilibrio, rappresentando attraverso la propria fisicità imponente, da “gigante”, aspetti molteplici della condizione umana. Ricerca, introspezione, vanità e piccole debolezze, sono i tratti che distinguono questi personaggi solitari che si aggirano nello scenario tipico di Tornese, fatto di colori surreali, vivi, di spazi senza tempo nè misura. Così solitario si aggira il “Rabdomante” alla ricerca dell’acqua, fluttuando leggero nell’aria come nell’ ”Estasi”, pur consapevole della “Difficile arte del volo”, mentre fa ancora da sfondo quella città ideale, in cui il pittore dà vita ad un singolare equilibrio tra passione e professione. Fulvio Tornese è nato a Lecce, città in cui vive ed esercita la professione di architetto, in una felice fusione con la sua passione per l’arte, che da sempre lo accompagna e alla quale sin da ragazzo si è dedicato con costanza. Tra i protagonisti dello scenario artistico contemporaneo sin dagli anni Ottanta, le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Il Vernissage si terrà il 16 giugno alle ore 20,alla presenza dell’artista. Catalogo bilingue in mostra con testo critico di Alessandra DelVecchio.
SPANISH VERSION
“ Te encontraré dice ese hombre caminando a tientas en la niebla. La atmósfera es rara, irreal, su misterio es tangible”. Y es propio en este intrincado camino que se aventura una nueva fase de la vida artística de Fulvio Tornese, que se inaugura hoy con una muestra personal en España, en la Galeria Red 03 de Barcelona, curada por Marcela Jardón y con la dirección artística de Carla Pinto. En esta presentación el protagonista es un hombre, cuyas formas y proporciones superan los límites del equilibrio, y representan a través de su propia aparencia imponente, de “Gigante”, muchas facetas de la condición humana. Búsqueda, introspección, vanidad y pequeñas debilidades son los rasgos distintivos de esos personajes solitarios que transitan en el típico escenario de Tornese, creado de colores surreales, vivos, en espacios sin tiempo ni medida. Así solitario deambula el “Rabdomante” buscando agua, fluctuando ligero en el aire como en el “Estasi”, sin embargo conciente de la “Difícil arte de volar”, mientras el proscenio todavía es la ciudad ideal, en la que el pintor establece un singular equilibrio entre pasión y profesión. Fulvio Tornese nació en Lecce, ciudad donde vive y ejercita la profesión de arquitecto, la cual se funde felizmente con su pasión por la pintura, que siempre lo acompaña y a la que desde joven se dedicó con constancia. Presente entre los protagonistas del escenario artístico contemporaneo desde los años Ochenta, sus obras se encuentran en colecciónes públicas y privadas.
Vernissage: Martes 16 de junio, 8:00 pm a la presencia del artista
Catálogo italiano-español y texto crítico de Alessandra Del Vecchio
INFORMAZIONI
INAUGURAZIONE
Martedì 16 giugno ore 20
alla presenza dell’artista
Catalogo in mostra con testo critico di Alessandra Del Vecchio.
SEDE GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Red 03
Sant Antoni dels Sombrerers 5
Info Tel/Fax++34 933 107 131 / 605 829 931
Barcelona, Spagna
Alessandra DelVecchio
CATALOGO A CURA DI ALESSANDRA DEL VECCHIO
“Ti troverò” dice quell’uomo che brancola nella nebbia. L’atmosfera è confusa, irreale, dalla misteriosità palpabile. Ma la sicura affermazione infonde immediatamente un senso di pace, di enorme speranza, al punto che la nebbia si dissolve. Ma cosa sta cercando? Guardando le opere della ultima collezione di Fulvio Tornese è questa la prima domanda che salta in mente, perchè la sensazione di immedesimarsi nel protagonista, solitario e pensoso, subito infonde un senso di solidarietà e partecipazione. Ma non potremmo accompagnarli in nessun modo senza prima volgere uno sguardo indietro, lungo l’excursus culturale della vita artistica del pittore, la quale peraltro scorre all’unisono con quella professionale e quotidiana dell’essere. Perchè Tornese non ha mai voluto limitarsi ad essere solo un artista, con tutta l’inquietudine e gli affanni che questo comporta. Lui non poteva immaginarsi così tormentato, non riusciva a prendersi sul serio a questo modo. Scelse quindi di studiare architettura con la stessa gioia con la quale, nel tempo libero e non, continuava a dipingere, spinto dalla passione e dalla necessità che lo portava a creare ovunque si trovasse, sempre. Tra creazione e professione, il pittore e l’architetto intrapresero un viaggio in cui realtà e arte si fondono, il lavoro e la creatività non prescindono l’un dall’altro. La pittura diviene quindi una fuga dal grigiore della realtà verso la città ideale, in cui il cielo si colora di tinte surreali, i palazzi si srotolano come papiri e si stagliano in un incastro improbabile. Le strade non iniziano e non finiscono, non esiste spazio definito e le leggi dell’equlibrio architettonico sono completamente dimenticate, o meglio superate, perchè non ci sono limiti alla creazione dell’ambiente urbano di Tornese, in cui il sogno e la realtà si coniugano alla pura utopia, a sussurri non uditi. Erano i tempi delle città : strade e palazzi erano deserti, ma pian piano si insinuava un desiderio di inserire l’essere umano in quelle solitarie vie, così aeroplani le sorvolavano, come alieni in cerca di un nuovo pianeta, migliore del proprio, chissà l’uomo stesso. E così oggi, la veduta delle tele non è più quella aerea: siamo atterrati, siamo con i piedi sul suolo delle città fantastiche ed è adesso l’elemento umano il protagonista. Dopo la ricerca di un luogo ideale, Tornese cerca oggi l’uomo ideale. Così come il “rabdomante” alla ricerca dell’acqua, fluttuando leggero nell’aria come nell’”estasi”, pur consapevole della “difficile arte del volo”, Tornese cerca attraverso i suoi “giganti” un nuovo percorso, inaugurando una nuova fase della propria vita in cui la pittura non è più meraviglia ma consapevolezza. Così si aggirano curiosi questi personaggi senza luogo e senza tempo, la cui emotività variegata si traspone all’esterno, nell’astrattismo delle sembianze, nelle sproporzionate misure oltrepassando le leggi dell’equilibrio che fanno di un prospetto architettonico la base di una costruzione reale ed esprimendo idee e pensieri attraverso passaggi simbolici che si traducono in una composizione ricca e carica di significati, pur nella semplicità di lettura. Colori caldi, disegno pulito e lineare si contrappongono al concetto astratto, in un risultato compositivo qualitativamente alto, che rivela studio e conoscenza delle tecniche artistiche. Ma anche sperimentazione, perchè la sua opera porta a riflettere su quali procedimenti l’artista abbia usato per dare effetti e significati diversi ad ogni opera, pur mantenendo in ognuna colori accesi, una voluta patina, diversità di materiali che sono alcuni dei suoi tratti distintivi e che formano parte della sua originalità. Ogni scelta è dettata da una necessità precisa. “Spesso mi capita di girare con un quadro sottobraccio, o di lavorare al computer con l’immagine di un lavoro sempre aperta in un angolo dello schermo….qualsiasi cosa io veda può ispirarmi, anche solo girando per casa”, dice l’artista. Ed ecco che un palazzo diventa una caffettiera o viceversa, una nave una fumosa fabbrica, il mare un brulicare serpeggiante. E non si può certo dimenticare che il mondo esterno, quello che l’artista osserva ogni giorno, dalla propria finestra, è il limpido mare e la profumata macchia mediterranea salentina, fonte di ispirazione che ha convertito all’arte anche il più insensibile dei visitatori. Sapori e odori che non sono semplici accessori, ma formano parte integrante dell’anima e del subconscio, del vivere ogni giorno della propria vita sotto un cielo terso e un sole accecante, tra il barocco imperante delle città e la natura ancora selvaggia, arida e assetata, salata e bruna. Così questa fase è tutta rivolta all’uomo e alla sua ingombrante presenza. La maturità raggiunta oggi non lo detiene dal continuare a cercare, perchè la sua natura è compromessa con la curiosità, alimento quotidiano della sua passione, parte integrante di un talento che mai si disseta.
A.D.V.
Suscribirse a:
Enviar comentarios (Atom)
No hay comentarios:
Publicar un comentario